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ultimo aggiornamento: 10 settembre 2012 ore 18.28
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IL MERIDIONE BOCCIA IL PROF:
IGNORATO IL PROBLEMA LAVORO
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di Antonio Noto |
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(Antonio Noto - CEO IPR Marketing)
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I cittadini del Sud condividono le parole del premier Monti che, nell`intervista rilasciata a Il Mattino, ha invitato il Meridione ad un profondo cambio di mentalità come requisito indispensabile all`avvio di un convincente percorso di superamento degli storici ritardi che lo penalizzano?
Secondo i sondaggi di IPR Marketing sulla rilevanza della "questione di mentalità" menzionata dal premier si apre una vera e nevralgica spaccatura nell`opinione delle diverse aree del Paese tra l`auto-rappresentazione che il Sud custodisce di se stesso e l`immagine restituita dal resto degli italiani.
Quello della mentalità è effettivamente, nell`immaginario collettivo nazionale, un potente elemento di freno al riscatto del Mezzogiorno ma i residenti al Sud sono di avviso radicalmente opposto: considerano quello dell`atteggiamento mentale un fattore tutto sommato marginale, lontano dal rappresentare la base da cui partire per porre rimedio alle difficoltà dei territorio, tanto che il 56% dei meridionali non condivide le parole del Presidente del Consiglio, contro il 55% di tutti gli Italiani che invece pensa che Monti abbia ragione.
Insomma una frase che "spacca" il Paese in due. A dispetto delle considerazioni espresse dal premier, secondo i cittadini del Sud un deciso intervento della politica sul versante del lavoro sarebbe, questo sì, in grado di sollecitare l`adozione di nuovi modelli di comportamento.
L’opinione pubblica nazionale, però, torna a convergere nel suo insieme sul ruolo micidiale svolto dalla criminalità organizzata, oltre che sugli effetti distorsivi del clientelismo e della corruzione.
Infine si evince che uno dei tratti unificanti delle esperienze di governo di questa legislatura - quella Berlusconi prima, quella Monti poi - è individuabile proprio nella scarsissime capacità di incidere sui problemi ed i ritardi del Meridione.
Il giudizio, pur distribuito sull`intero territorio nazionale, vede in posizione particolarmente critica proprio i residenti al Sud, propensi in sette casi su dieci a rimproverare alla squadra di Monti di non avere fatto nulla o comunque troppo poco.
Questa posizione dell`opinione pubblica meridionale, tra l` altro, diversamente dal passato non trova una dimensione polemica nelle tradizionali forme recriminatorie, ad esempio connesse all`idea di antagonismo geografico. Alla sensazione di appiattimento sulle esigenze e priorità del Settentrione - fortemente rimproverata alla vecchia maggioranza Lega+PdL - si è sostituita oggi una percezione diversa, in qual che modo "egualitaria". Quella cioè di un`azione di governo deficitaria sull`intero territorio della penisola.
Insomma se con il Governo Berlusconi era in atto una strategia politica "contro il Sud", il Governo Monti, al contrario, dovendo risanare l`economia del Paese, penalizza l`intero territorio italiano e non solo una parte di esso. Evidentemente in questo scenario il disagio meridionale continua a spiccare, ma più che altro in ragione di debolezze preesistenti.
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Articolo tratto da Il mattino del 10/09/2012 >>>>
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