SONDAGGIO IPR MARKETING-REPUBBLICA.IT
SULLE INTENZIONI DI VOTO DEGLI ITALIANI
AD UN ANNO DALLE ELEZIONI
Centro Destra (senza UDC) in vantaggio (48%) sull’Unione (43%), ma l’area del nuovo Centro (UDC+ Italia di Mezzo) diventa l’ago della bilancia con il 7%.
Roma, 3 aprile 2007 – Il Centro destra è in vantaggio nelle intenzioni di voto rispetto all’Unione, con o senza l’UDC, ma il peso del Centro (7%) può costituire il vero ago della bilancia. Nel sondaggio che l’Istituto IPR Marketing, diretto da Antonio Noto, ha effettuato per conto di Repubblica.it si evidenzia che, se si votasse oggi, ad un anno dalla vittoria di misura dell’Unione, si sarebbe consumato il sorpasso con il vantaggio del Centro destra (anche senza l’UDC) (48% contro 43% del centro sinistra).
Al di là dei numeri, diventa comunque importante per il centrosinistra (più che per il centrodestra) il peso del Centro guidato dai due partiti di Casini e Follini che insieme rappresentano insieme il 7% dell’elettorato (5.5% UDC e 1,5 Italia di mezzo ). Infatti, con l’attuale legge elettorale proporzionale basata sul bipolarismo, questa area di Centro ha il bisogno concreto di creare alleanze con uno dei due maggiori schieramenti.
Il VOTO AI PARTITI. Se tra le coalizioni la vittoria andrebbe al centrodestra, e solo in una ipotetica alleanza Unione+UDC+Italia di Mezzo lo scenario diventerebbe incerto facendo segnare un lieve vantaggio a questa del tutto ipotetica “Nuova Coalizione” tra L’Unione ed Il Nuovo Centro (50% contro il 48% del centrodestra), l’analisi delle intenzioni di voto ai maggiori partiti registra una vera e propria inversione di trend rispetto al dato dell’anno scorso.
Infatti, nel Centro Sinistra il Partito Democratico si ferma al 25% e perde circa 6 punti rispetto al 10 aprile 2006 quando la lista unitaria DS+Margherita superò il 31%. Al contrario, Forza Italia è il partito che fa registrare il maggiore incremento dall’anno scorso (+3.3%) ed oggi arriva al 27%, così da essere il più votato.
Il decremento del PD non si riflette in un aumento degli altri partiti della coalizione dell’Unione (anche la sinistra radicale è ferma al valore dello scorso anno). Italia dei Valori è l’unica lista del centrosinistra che fa registrare un aumento significativo (+0.7%), ma non tale da attutire il decremento dello schieramento. Anche nel centro destra, ad esclusione dell’incremento degli azzurri, tutti gli altri partiti riconfermano, tendenzialmente, il valore elettorale dell’anno scorso. Quindi, il trend dimostra che le maggiori variazioni che si sono registrate hanno riguardato quasi esclusivamente il peso dei maggiori partiti delle coalizioni: calo per il P.D. e crescita per FI.
I SOCIALISTI. Infine il sondaggio ha anche analizzato il potenziale elettorale che potrebbe avere un nuovo Partito Socialista Unito. Se collocato all’interno del centrosinistra, con lo Sdi e Bobo Craxi (che già fanno parte dell’Unione), potrebbe oscillare tra il 2 ed il 4% ed aggiungerebbe fino all’1.5% alla coalizione.
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(Ultimo aggiornamento: 10 aprile - Ore 23.15) |