ELETTORI <<SPINTI>> DALLE PRIORITÀ EMOTIVE
di Antonio Noto
Una discriminante decisiva nella valutazione dell’operato di un amministratore resta il suo grado di prossimità alla cittadinanza, inteso tanto in termini materiali che simbolici. Gli amministratori che hanno per le loro specifiche prerogative istituzionali un contatto più stretto con il territorio, vengono premiati con un maggiore tasso di fiducia.
Anche quest’anno, il “Governance Poll” realizzato da IPR Marketing per il Sole 24 Ore disegna una mappa del consenso agli amministratori locali italiani piuttosto articolata. Tale considerazione, ovviamente, non può essere interpretata in maniera deterministica: la qualità e l’efficacia - percepite - dell’azione politica restano i criteri fondamentali di qualunque valutazione. Ciò che si intende dire, piuttosto, è che in qualche misura la “famigliarità” tra i due poli del rapporto favorisce un “riconoscimento” che ha più possibilità di tradursi in una valutazione positiva. L’indagine vede dunque avvantaggiati nel complesso i sindaci ed i presidenti di provincia, mentre il tasso di apprezzamento verso i presidenti di regione risulta mediamente inferiore..
L’attributo della visibilità trae spesso alimento da un profilo fortemente connotato, utile a favorire l’immediata associazione tra identità del decisore e azione di governo. In questo schema, possibili fattori di rinforzo del consenso sono l’accento sul protagonismo e la personalizzazione, accanto a un legame con il territorio rivendicato come prioritario, anche a costo di frizioni con le direttive di vertice del soggetto politico di riferimento. Non è casuale, a questo proposito, che in cima alla classifica dei governatori vi sia una figura come quella di Galan, protagonista negli ultimi mesi di un conflitto tra dimensione locale e nazionale, prossimità e distanza, ascolto del territorio e obblighi di coalizione.
La prossimità, come detto, possiede anche un’accezione simbolica, data dal grado di sintonia tra amministratore e cittadinanza. Posizionarsi tempestivamente sul tema “giusto” articolando un messaggio chiaro, efficace in termini comunicativi e coerente con il sentire dei cittadini diviene la chiave per stabilire un'affinità ad alto potenziale fidelizzante.
Sotto questo punto di vista, dal Governance Poll emerge la persistenza di alcune issues come catalizzatori di consenso, prima tra tutte quella della sicurezza. Molti dei sindaci al vertice della graduatoria o comunque beneficiari di sensibili incrementi di fiducia hanno fatto di questo tema uno degli ingredienti peculiari della propria offerta politica. Come già emerso in passato, quindi, il canale della sicurezza risulta essere uno dei più efficaci per trasmettere ai cittadini un messaggio esplicito, quasi palpabile, della propria presenza. Aldilà di qualsiasi valutazione politica, la qualità di questa “leva” nell'aggregazione del consenso è strettamente correlata con le sue connotazioni di tipo emotivo. L'aderenza tra l'agenda del governo e le attese della collettività sul terreno delle emozioni costituisce la premessa per un alto riscontro in termini di consenso. Ciò è particolarmente evidente in condizioni di sollecitazione fuori dall'ordinario, come nel caso dell'Abruzzo. In questa regione l’impegno tangibile delle istituzioni accanto alla forte caratterizzazione anche emotiva del rapporto con il territorio ha inciso in maniera determinante sulla percezione degli enti, in forte ascesa a tutti i livelli: regionale, comunale (L’Aquila) e provinciale (la presidente Pezzopane supera addirittura di 10 punti il consenso ottenuto nelle precedenti elezioni).
Infine una puntualizzazione di carattere metodologico. Il Governance Poll è cosa diversa da un’analisi sulle intenzioni di voto: il risultato ottenuto da presidenti di regione, di provincia e sindaci fa riferimento al grado di consenso posseduto al di fuori di un contesto competitivo reale, quindi al netto del complesso insieme di variabili – competitor, partiti, campagna elettorale,– che caratterizza ogni competizione reale. |