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ultimo aggiornamento: 26 luglio 2012 ore 18.54
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I POLITICI DEL SUD?
BOCCIATI SENZA APPELLO DAGLI STESSI MERIDIONALI
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di Antonio Noto |
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(Antonio Noto - CEO IPR Marketing)
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La vicenda dei possibile default della Regione Sicilia ha posto al centro dell`attenzione un interessante spazio di riflessione sul tema della qualità della classe di-rigente meridionale, sulle sue responsabilità riguarda agli storici ritardi del territorio, sulle sue pratiche di gestione del potere. E, in prospettiva, della sua adeguatezza rispetto alla portata delle difficoltà con cui il Sud, insieme al Paese tutto, è chiamato in. questa fase a confrontarsi.
La valutazione espressa da un campione nazionale, come ci si può attendere, non è incoraggiante. Un giudizio intriso di scetticismo, diffidenza e disillusione porta il 62% degli italiani a credere che questa parte del Paese, se mai riuscirà a risolvere i propri problemi, difficilmente lo farà con la classe dirigente di cui dispone.
L`aspetto significativo sta nel fatto che addirittura il 65% dei residenti nel Sud converge su questa opinione, lamentando per primi le carenze della classe politica meridionale e la scarsa capacità di farsi latrice delle istanze della popolazione del Sud a livello nazionale. Il termine di paragone è individuato nella percezione della capacità di influenza e di indirizzo politico espresso in Parlamento dai rappresentanti del Nord, diversamente da quelli del Sud. Infatti, il 54% del cittadini del Nord ritiene che i politici settentrionali siano in grado di influenzare le scelte della politica romana in di-rezione favorevole agli interessi del territorio di provenienza, mentre solo il 22% dei residenti nel Sud pensa lo stesso dei politici eletti nel Meridione.
La scarsa efficacia attribuita ai politici del Sud non ha tanto a che fare con un limite oggettivo: sono considerati titolari di una quota di potere rilevante, potenzialmente spendibile anche in chiave nazionale. Ad essere avvertite come deficitarie in un`ottica di utilità collettiva sono piuttosto le modalità di esercizio rivolte ad alimentare micro circuiti di potere dei quali è difficile entrare a far parte e condividerne la rendita.
La capacità dei politici del Sud di favorire il benessere collettivo passa, in questa concezione, attraverso la capacita di offrire i propri benefici a pochi soggetti particolari, dotati di una quota di potere a loro volta significativa e da distribuire secondo logiche non sempre funzionali all`equilibrio e al progresso sociale.
Per questo motivo la notizia dell`allarme finanziario siciliano ha provocato immediatamente un sussulto trasversale alle diverse latitudini e ha prefigurato in molti cittadini del Sud la minaccia di un ulteriore aggravamento della propria condizione economica. La delega del proprio futuro a un potere opaco e lontano accresce la paura.
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Articolo tratto da Il mattino del 25/07/2012 >>>>
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